Ultimamente si fa un gran parlare di onestà.
«Che i prossimi eletti siano incensurati, non inquisiti, oppure tutti a casa!».
«Voto Tizio perché è onesto... no, il programma elettorale non l'ho capito bene, ma ha una faccia pulita, sembra una persona a posto».
Ma siamo sicuri che questo basti? Ho l'impressione che l'onestà non si misuri solo in termini di fedina penale. Non sta scritta nel casellario giudiziario.
Si può essere incensurati e gestire un'azienda che ufficialmente impiega collaboratori volontari, i cui compensi non risultano da nessuna parte.
Si può essere incensurati e "dimenticare" di stampare qualche scontrino ogni tanto.
Si può essere incensurati e offrire stages da 150 € al mese, nove ore al giorno, cinque giorni su sette, perché tanto per uno che ancora ha la forza di rifiutare (lo chiamano choosy, ma forse è colpa di quella brutta malattia che si chiama dignità) ce ne sono dieci più disperati.
Si può essere incensurati e ritenere cosa buona e giusta che i migranti muoiano nel tentativo di arrivare in Italia.
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