Se tutto fosse andato secondo i piani, a metà agosto sarei diventata Zia Lucy.
La nostra strana famigliona, invece, dovrà aspettare ancora un po' per allargarsi. Lo sappiamo da febbraio, ma solo adesso trovo la forza per scriverne.
Razionalmente, mi dico che forse è meglio così, che la mia amica è troppo giovane per avere un bambino e che in questo momento fa un lavoro troppo pesante per godersi una gravidanza; che in fin dei conti conviene aspettare ancora un po', mettersi qualche soldino da parte e aspettare di avere qualcosa di più che un contratto di apprendistato (lei) e contratti a termine da rinnovare ogni tre mesi (lui).
Emotivamente, invece, mi dico: cazzate. Io per prima non avrei il coraggio di mettere al mondo un figlio adesso, e neanche tra un paio d'anni, e non sono neanche sicura di essere una di quelle donne che vogliono avere figli, però... però.
Che razza di nazione è quella in cui per fare figli devi ragionare in base al conto in banca e non in base ai tuoi desideri?
Che razza di società è quella in cui la pillola anticoncezionale diventa uno strumento sindacale?

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