mercoledì 5 giugno 2013

Manualetto per direttori d'orchestra (parte seconda)

(segue)


11. Non pretendete di capire e conoscere i problemi dei colpi d'arco o di dettare le arcate di un brano, fate come fanno quelli seri: lasciate fare alle prime parti, fate solo richieste musicali semplici e comprensibili tipo «vorrei più legato o staccato, vorrei più piano o più forte, vorrei un attacco più morbido, vorrei che evitaste quell'accento non scritto o che evidenziaste quell'altro previsto» etc.; alle arcate o alle soluzioni tecniche ci pensano spalla e capofila.

12. Non cercate di vivacchiare solo con le battutine e le spiritosaggini usate tipo scudo umano o captatio benevolentiæ: il direttore d'orchestra non deve essere simpatico, deve fare quello che deve fare (dirigere), punto e basta. Cominciate con quello. Tutto il resto è opzionale.

13. Il «carisma innato» è la balla del secolo; direttori d'orchestra non si nasce, basta con queste stupide leggende: lo si diventa, e con durissimo studio e lavoro pari a quello di uno strumentista.

14. «Arturo Toscanini, uno dei più grandi direttori d'orchestra di tutti i tempi, era burbero, severissimo, e bistrattava gli orchestrali!». Vero, com'è vero che nessuno di voi è Toscanini.

15. Nell'Opera lirica le battute vuote si segnano tutte, anche se è una bella menata. Non fate movimenti inutili, gesti in più oppure omissioni, gli orchestrali sanno contare ma lo fanno con voi.

16. L'orchestra non è un juke-box, continuare a ripetere da capo non serve a nulla, e si capisce benissimo che lo state facendo per ripassarvi la partitura o semplicemente per autocompiacimento nel dirigere. Occorre saper dire con precisione cosa non va, e come si può rimediare: non esiste l'espressione generica «è stonato», bisogna saper dire chi cala o chi cresce; non esiste l'espressione generica «non è insieme», bisogna saper dire chi anticipa o chi ritarda.

17. Il labbro degli strumentisti a fiato è delicato, non si può pretendere che insegua oltre il lecito la vostra smania di provare un passo; guarda caso, spesso più si ripete e peggio viene.

18. Cominciate a provare un brano da capo, non fate capire prima ancora dell'inizio che siete o dei principianti o, peggio ancora, degli assoluti incompetenti.

19. L'Orchestra si fa alzare in piedi sempre, al momento degli applausi; specialmente nel sinfonico occorre far alzare o perlomeno indicare anche gli esecutori di eventuali "a solo" importanti. Si stringe la mano o alla sola spalla o agli archi della prima fila, e se il concertino dei primi è una signora o signorina si stringe la mano prima a lei e dopo alla spalla.

20. Non esiste il gesto «bello». Per favore, buttate via quello specchio che avete in camera e davanti al quale passate ore a rimirarvi mentre vi sbracciate magari già vestiti in frac. Nella direzione d'orchestra non esiste nessun gesto bello, elegante, magnetico o carismatico: esiste solo il gesto chiaro, quello che si capisce.
Il resto è ventilazione.

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