Mettiamo bene in chiaro una cosa, amici omini di GTT: mi state tanto simpatici, mi portate in giro per la città senza accumulare ritardi mostruosi come i vostri cugini di Trenitalia (tranne voi del 66 di merda, direzione Marco Aurelio, che passate una volta ogni mezz'ora su vetture lercie che cadono a pezzi e quando vi saluto salendo a bordo non mi rispondete neanche «muori», ma si sa, nessuno è perfetto), siete educati e affabili nel fare due parole quando mi controllate l'abbonamento, bene bravi bis. Però questa strana coincidenza per cui, voi e quegli altri trenitalici, scioperate sempre di venerdì pomeriggio, a poche ore dal fine settimana, qualcuno me la deve spiegare. A voler essere malfidenti, si potrebbe pensare che chi non ha turni di sabato e domenica lo faccia per crearsi magicamente un weekend lungo. Non è bello pensar male di qualcuno che ci sta tanto simpatico, no?
Poi: il diritto di sciopero è sacrosanto, non discuto; ma cari lavoratori dipendenti, qualcuno vi ha mai spiegato che non tutti hanno le vostre stesse tutele? Un libero professionista, come la sottoscritta (trattengo moto di risa), sta a regole ben più ferree: se non lavoro, non mangio. E non c'è sciopero, periodo di ferie o di malattia che tenga.
Per cui, cari omini di GTT, ringraziate solo il fatto che ieri era una bella giornata, che c'erano tredici gradi, che Augusta Taurinorum negli anticipi di primavera è splendida e che non mi è dispiaciuto macinare a piedi due chilometri in dieci minuti per andare a guadagnarmi il pane. Altrimenti mi sarebbe venuta una gran voglia di stracciare l'abbonamento, passare al car sharing e vaffankù.
I simpatici omini della GTT :D
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